Un gesto unico, il disegno di un’emozione. La tensione di un progetto che si conclude in un solo attimo vissuto. Il tempo raccontato dal design produce oggetti in movimento.
“L’estetica del movimento” è la filosofia del mondo Vitra: da più di cinquant’anni una miniera di progetti che attraversano trasversalmente il mondo dell’ interior design e dell’architettura. Da questa lettura dell’estetica tutta d’oltralpe del brand svizzero ne scaturisce un progetto fotografico pubblicitario lanciato attraverso un contest: Di che Vitra. sei?. È l’iniziativa di Opera Prima Concept Store per promuovere l’eleganza e la versatilità contemporanea dei prodotti Vitra.
La spontaneità e naturalità delle sedute policrome diventa la matrice di un concetto rigorosamente contemporaneo ma immanentemente classico. Di che Vitra. Sei? È una esperienza di incontro tra l’uomo e un oggetto Vitra il tutto immortalato da uno scatto. Il movimento è congenito nel progetto stesso: la Tip Ton smussata di un’angolazione tale da garantire lo spostamento in avanti del fruitore è un esempio di quella che è per me l’estetica del movimento. Forme e materiali evocano un uso dinamico. Una versione poetica del design che sposa le linee fluide della danza. Sinuosamente umane le Vitra sono espressione materica della danza del pensiero.
English Version
Vitra and aesthetics of movement
English Version
Vitra and aesthetics of movement
A single gesture,the design of an emotion. The project strain that ends in an experienced moment. The time told by design produces moving objects.
“The aesthetics of the movement” is the philosophy of the world Vitra: more than fifty years a wealth of projects that crosses across the world of interior design and architecture.
From this interpretation of the Swiss transalpine brand aesthetic comes an advertising photographic project that announced a competition: What Vitra. Are you?
This is the initiative of Opera Prima Concept Store to promote the elegance and versatility of contemporary Vitra products.
The spontaneity and naturalness of the polychrome chairs becomes the matrix of a concept strictly contemporary but immanently classic.
What Vitra. Are you? It is the experience of a meeting between a man and a Vitra object, all immortalized by one click.
The movement is innate in the project: the smoothed Tip Ton of a such perspective to assure the forward displacement of the user is an example of what is for me the aesthetics of the movement. Forms and materials evoke a dynamic use.
A poetic version of design that combines the flowing lines of the dance. Sinuously humans, Vitra products are the material expression of the thought dance.